Ci troviamo nella zona est di Milano, da più di 150 anni conosciuta come Città studi, per la presenza di molti atenei e soprattutto del Politecnico di Milano. Questa forte connotazione del distretto implica anche che in zona i residenti siano principalmente studenti, cosi come chi abita Chambre de Bonne. Il mini studio si nasconde all’ultimo piano di uno dei tanti palazzi d’epoca del quartiere. Di fatto un tipico sottotetto di servizio, di certo non un appartamento signorile come quelli agli altri piani (l’ascensore adibito alle abitazioni si ferma prima e per accedere all’appartamento bisogna servirsi di un’ulteriore rampa di scale), era però già stato abitato abusivamente in passato e riconosciuto come alloggio solo negli anni ‘40.
La sfida è stata quella di creare in soli 14mq un appartamento cozy e funzionale, senza dover rinunciare a comodità e piacere dell’abitare, anche se si tratta sicuramente di un abitare minimo.
Quando abbiamo rinnovato questo studio, abbiamo deciso di non modificare lo scheletro dell’appartamento, anzi di lasciargli quello spirito da chambre de bonne 800esca, vestendola però con il design contemporaneo, funzionale e “caldo”. Volevamo garantire tutte le funzioni di un appartamento dalle dimensioni “normali” diciamo: cucinare, mangiare, rilassarsi, studiare|lavorare e dormire. E volevamo che ogni funzione avesse un suo spazio dedicato, in modo da rendere ogni centimetro importante ed utile. Per definire lo spazio abbiamo utilizzato altezze diverse e nuovi volumi, definiti dall’arredo, dai materiali e dai colori.
L’ingresso si apre su una piccola ma funzionale cucina, ribassata, ricca di scompartimenti e spazi storage. A dividere la cucina-ingresso dal corpo vero e proprio del living non una porta, che sarebbe stata una chiusura troppo rigida per uno spazio così piccolo, ma una tenda, morbida, colorata e mossa. Qui, nel living, si nota veramente la nuova anima dello studio: un nuovo volume nel volume, di plywood, diventa parete, tavolo, divano e persino scala. Si articola nello spazio definendolo come fosse muro, servendolo come fosse arredo e alleggerendolo con la luminosità e il calore che solo del legno chiaro può restituire ad uno spazio domestico.
Questa è la zona dedicata al living: il tavolo per due persone può essere facilmente piegato in modo da rendere il living più spazioso quando non viene utilizzato. Anche il divano, comodamente rannicchiato sotto la scala, si appoggia sul volume di legno. Qui si inseriscono elementi in ferro verniciato nero, a creare strutture accessorie, ma soprattutto a costituire i gradini della geometrica scala su misura che porta alla zona notte. La scala sale verso l’alto appoggiandosi leggera sul volume in legno, dialoga con i primi gradini| contenitori e li completa sia da punto di vista spaziale che materico: tanto sono solidi e ampi i primi quanto aerei e leggeri i secondi, basi di una serie di rettangoli bidimensionali che conducono al piano superiore dove l’appartata zona notte fa da soffitto all’ambiente sottostante.
Qui il vero protagonista è il letto: solitamente nei tiny apartments i letti sono o ingombranti a vista oppure nascosti da meccanismi di folding up: Per noi era importante, invece, che il letto avesse un suo spazio, che fosse comodo e che non obbligasse lo user, ogni sera ed ogni mattina, a piegarlo o spostarlo. Anche sul soppalco la parola d’ordine è volumi in legno: non essendoci spazio per comodini o contenitori appaiono dei nuovi volumi scatolari, che letteralmente volano oltre il volume del soppalco, creando un divertente gioco formale nella zona living sottostante.
Se lo spazio, unico, viene definito da questo nuovo abito di legno, anche i colori e i tessuti hanno un ruolo fondamentale nella riuscita di un progetto così minuzioso.
Infatti, se il legno chiaro riscalda e illumina i 14 metri quadri, non per questo abbiamo deciso di limitare la palette a toni evanescenti, anzi: il pavimento è di un blu profondo, le pareti non sono bianche ma di un leggero tono rosaceo, che trattiene e ammorbidisce la luce, il nero dei leggeri telai definisce le geometrie nello spazio. A completare le cromie i tessuti porpora e vinaccia della tenda e del divano, che ammorbidiscono la rigidità del legno e del metallo. Sempre in frassino la porta dietro la quale si intravede un piccolo bagno anch’esso dai muri rosa chiarissimo.
Uno studio luminoso e ricercato dove ogni millimetro è importante, dove sono gli arredi a costruire gli ambienti e il colore a creare la dimensione umana.
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materiali e realizzazione arredi su disegno di nonestudio:
arredi e rivestimenti in legno: Arco Rosa
lampade: Creative Cables
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progetto di P.Pusceddu / L.Serra
collaboratori: Emanuela Armando
fotografia: Sara Magni
styling: Marta Lavinia Carboni
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il video di NevertooSmall
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